l'iniziativa nata per caso
Lo scopo perseguito è quello di valorizzare qualità e saperi delle donne che a somiglianza di Alice, l’ultima abitante della casa, hanno vissuto in silente modestia una condizione di insufficiente considerazione. Il percorso intende mostrare aspetti intimi del vissuto femminile mettendo in risalto i frutti di una creatività svolta nell’anonimato.
https://www.facebook.com/CasaAndriollo/
NELLE STANZE DELLA CASA DI ALICE - l'iniziativa
Il 16 agosto 2020 ho visitato per la prima volta Casa Andriollo e sono rimasta profondamente colpita dalla cura e dalla sensibilità con cui è stato allestito il Museo. Ho apprezzato moltissimo l’attenzione rivolta alla dimensione segreta del femminile e in particolare quella dedicata ad Alice, l’ultima abitante della casa, nelle cui stanze ha vissuto la sua lunga vita attraversando gran parte del secolo scorso. I muri, gli oggetti, l’atmosfera presente nel Museo, tutto induceva a riflettere su come l’esistenza di una donna si svolga per gran parte in una dimensione nascosta, nutrita principalmente dal simbolico.
Riecheggiava nella casa l’arco intero di una vita, dall’infanzia alla giovinezza, dalla maturità alla vecchiaia. La geografia del corpo veniva disegnata dagli abiti della festa e da quelli del lavoro, dai gioielli, dai monili, dagli amuleti che dovevano proteggere le donne dalla cattiva sorte.
Dai cassoni dotali dentro ai quali erano incollate immagini sacre e dove era riposta la biancheria immacolata, cucita e ricamata con cura, affiorava la memoria di mondi ormai scomparsi fatti di attese, desideri, speranze.
Le competenze femminili sono il frutto di un sapere sommerso, sempre border line tra il sacro e il profano, come la conoscenza delle erbe dalle quali trarre veleni e farmaci, per fare filtri d’amore e sortilegi, ma anche utili per la cura e la salute del corpo.
Nel museo una particolare attenzione è dedicata al ricamo che è una forma di linguaggio attraverso il quale si racconta il mistero della vita stessa. In ogni donna c’è qualcosa di Atena e di Aracne, entrambe abili tessitrici, ma mentre la prima è la dea della sapienza, abile nel tessere strategie belliche, la seconda è una fanciulla sprovveduta, che osa sfidarla e che per questo verrà tramutata in ragno e costretta a tessere per tutta la vita: questa duplice essenza appartiene alla dimensione di un femminile potente, ma al tempo stesso sconfessato.
Mi hanno colpito i libri delle dediche, spesso accompagnati da disegni e pensieri che si scambiavano le scolare e che sono testimonianza di una sensibilità ormai estinta che racconta di amicizie imperiture e profonde. Questa scrittura, così attenta alla dimensione affettiva e così diversa da quella maschile, mi affascinava particolarmente.
Così ho sentito che dovevo fare qualcosa, per risarcire quel femminile nascosto, occultato dietro le pareti domestiche, soffocato dalle varie incombenze di una vita monotona.
Ho sentito Alice come una presenza viva e mi sono connessa empaticamente con lei, per ascoltarne la voce, per accogliere quanto aveva da dirmi.
Spinta dal desiderio di restituirle visibilità e riconoscimento, ho coinvolto delle amiche e delle autrici con le quali condivido la passione per la poesia ed ho proposto loro di iniziare una nuova avventura: attraversare le stanze di Alice per raccontare la sua vita e risarcirla dei tanti anni trascorsi nella solitudine e nel silenzio.
versi in mostra
Il progetto è stato accolto con entusiasmo e in breve ho ricevuto numerose poesie dedicate ad Alice e a tutte quelle donne che hanno vissuto come lei. A questi testi se ne sono aggiunti altri di scrittrici legate al territorio della montagna del Trentino Alto-Adige che con le loro opere hanno contribuito a rendere ancor più completa e preziosa questa testimonianza.
Si tratta di voci e scritture diverse, ma in profonda consonanza, in quanto ogni autrice è entrata empaticamente, direi quasi medianicamente, in contatto con Alice ed ha raccontato nei suoi versi quanto spesso è nascosto nelle stanze in cui ha abitato una donna.
Così la poesia ha riannodato i fili di un sapere interrotto, interrogandosi sul senso della vita e della dimensione più profonda del femminile.
Lucia Guidorizzi.
Nel Museo Casa Andriollo a Olle, frazione di Borgo Valsugana, una stanza è riservata ad Alice. A lei Supernova dedica questo libro curato da Lucia Guidorizzi con i contributi di: Isabella Albano, Antonella Barina, Anna Barutti, Gabriella Beber Bonvecchio, Adriana Bertoncin, Rocío Bolaños, Antonella Bontae, Francesca Ruth Brandes, Rosa Maria Campregher, Rosanna Cavallini, Marta Celio, Mariapia Coppola, Marinella Cossu, Brunamaria Dal Lago Veneri, Sabrina De Canio, Leila Falà, Silvia Favaretto, Fernanda Ferraresso, Fabia Ghenzovich, Giuliana Gilli, Laura Guadagnin, Lucia Guidorizzi, Anna Lombardo, Sara Maino, Nina Maroccolo, Nadia Martinelli, Anita Menegozzo, Martina Michieli, Marina Montagnini, Giulia Panetto, Marta Paolantonio, Cristina Pappalardo, Emanuela Parodi, Giorgia Pollastri, Vittoria Ravagli, Perla Lusete Rivera, Bruna Sartori, Annalisa Scialpi, Assunta Spedicato, Grazia Sterlocchi, Eleonora Stevanin, Gabriella Valera, Graziella Valera Rota, Marisol Vera Guerra, Serena Vestene, Sabrina Vian, Claudia Zaggia, Claudia Zironi.
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