martedì 25 settembre 2018

Concorso letterario L’INCONTRO CHE TI CAMBIA II Edizione

Lombardia - Como


Poesie e storie di incontri straordinari nella vita quotidiana


L’ Associazione Palma lancia la seconda edizione del Premio Letterario

L’Associazione Antonio e Luigi Palma per la cura del dolore, al fine di estendere la conoscenza dell’attività che svolge e di promuovere il valore e la funzione della scrittura e della lettura, a fronte del grande successo della prima edizione lancia una seconda edizione del concorso letterario rivolto ai racconti inediti e alla poesia dal titolo “L’incontro che ti cambia: poesie e storie di incontri straordinari nella vita quotidiana”.

I finalisti del Concorso Letterario "L'incontro che ti cambia"

Per la sezione racconti, le opere finaliste sono:

Gloria e la Prof di Nicoletta Martirano

L’esame di storia del cinema di Valeria Mezzar

Tre rintocchi lunghi, due brevi di Annamaria Fusco

Per la sezione poesie, le opere finaliste sono:

Carcidioma di Assunta Spedicato

Rimanenze di Luigi Besana

Via Roma 48 di Cristian Bonomi.


martedì 11 settembre 2018

Desiderio e sensibilità: oltre le differenze II Edizione

Vernissage delle opere in concoso


La mostra sarà inaugurata domenica 16 settembre alle ore 18:30 presso la Rocca dei Rettori a Benevento e sarà fruibile fino alle ore
21:00 del 23 settembre 2018.

Artisti in mostra:

Maria Grazia Bergantino
Marcantonio Bibbiani
Daria BolloCarlo Cammarota
Antonietta D'Alogna
Francesco De Gregorio
Valentina Di Staso
Antonietta Fragnito
Donatella Intorcia
Svetlana Kutepova
Teresa Lauto
Antonella La Frazia
Emanuele Lemmo
Paola Leonardi
Grazia Luongo
Antonio Magnotta
Angela Marotti
Diego Maffei
Sissy Mihailova
Maria Grazia Napolitano
Maria Antonietta Palmieri
Nicola Porta
Teresa Serino
Gianpiero Silvino
Assunta Spedicato
Diego'$
Imma Villani
Salvatore Zacchino

La mostra d’arte è organizzata dall'Associazione “L’arte in gioco onlus”. 
L’associazione ha come obbiettivo la creazione di eventi d’arte per la promozione della cultura del bello convenzionale e non, per far conoscere l’arte sotto ogni sua forma. 
Dice la Presidente dell’Associazione, Ivana Botticelli, riguardo alla mostra: “Desiderio e sensibilità: oltre le differenze” perché spesso la diversità, di ogni genere, fa paura alla società soprattutto quando si parla di sentimenti , di sessualità e di disabilità. Non solo disabilità, ma anche diversità (che sia essa di genere, di orientamento sessuale, culturale o religiosa), che tenesse conto del rispetto dell’individualità e specificità di ogni persona. Sono questi i motivi che mi hanno fortemente motivato a realizzare un evento con questa tematica. Perché parlarne attraverso l’arte? Perché l’arte è il mezzo più antico e più efficace nell’esprimere ciò che si ha dentro, non solo per l’artista, ma soprattutto per chi si rapporta con questa “creatura”. Rivedere se stessi in un racconto, emozionarsi davanti un dipinto che parla di noi…
*INTRODUZIONE A CURA DELLA DOTT.SSA DI CARLO MARIA

La tematica “disabilità e sessualità” mette in relazione i mondi della diversità e della sessualità, entrambi quasi sempre negati poiché vissuti come pericolosi, colpevolizzanti, scarsamente controllabili.
Esplicare la sessualità equivale ad esplicare l'umanità, in quanto la sessualità è un modo di essere nel mondo, di donarsi e rapportarsi agli altri. Infatti, questa forma di “relazione” inizia fin dai primi momenti di vita ed accompagna l'individuo lungo tutto il percorso esistenziale. Quindi, se la sessualità non è solo genitalità, la disabilità può rappresentare una potenzialità da sfruttare perché in essa la sessualità si sfuma in un rivolo di situazioni relazionali, affettive ed empatiche.
E’ in questa dimensione che spesso il “normodotato” si trova in difficoltà nel rapportarsi con un disabile. Il contatto fisico, infatti, che nel mondo del disabile ha una importanza comunicativa fondamentale, è negato dalla nostra realtà culturale, se non in un contatto intimo e/o erotico tra due persone.
La percezione culturale dominante tende a valorizzare la dimensione estetica, l'integrità e la perfezione fisica, efficienza lavorativa: pertanto il disabile, non essendo molto spesso una persona con un corpo e una mente integri, non viene riconosciuto adeguatamente nella propria identità sessuale sociale. Per molti anni, infatti, la sessualità dei disabili è stata negata, repressa o affrontata con atteggiamenti rigidi e “sessuofobici”; molto spesso è stata relegata in un territorio invisibile e di sospensione educativa. Il portatore di handicap, invece, deve essere aiutato e stimolato nella conquista delle proprie potenzialità nel campo affettivo, sessuale, interpersonale, sociale e creativo al fine di poter facilitare l’accettazione della propria diversità.
A tale proposito l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che “la salute sessuale e l'integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettivi e sociale dell'essere sessuato, allo scopo di pervenire ad un arricchimento della personalità umana e della comunicazione dell’essere”. Quindi i bisogni, i desideri e le condotte psicosessuali dei soggetti disabili non vanno più negate o ignorate ma esigono pieno rispetto impegno per una loro possibile realizzazione.