e ripartire proprio dalla Poesia, da una forma espressiva che,
se coltivata, è in grado di fornire "un altro modo di approcciarsi al mondo".
Questo il senso dei brevi discorsi introduttivi all’evento, VERSI
TRA LE ANTICHE MURA, tenuti da Nicola De Matteo, Presidente dell’Accademia
delle Culture e del pensiero del Mediterraneo, dal sindaco di Carosino Onofrio
Di Cillo, dall’assessore alla Cultura Maria Teresa Laneve e dal
Direttore Artistico della “Notte Bianca della Poesia” Gianni Antonio Palumbo.
Dalla sinistra dello schermo: De Matteo, Laneve, Di Cillo e Rodia.
L’evento, svoltosi sabato 29 maggio 2021 presso il suggestivo
Castello D’Ayala di Carosino, è stato realizzato grazie al gemellaggio
tra “Gli echi di Leonida”, l’Accademia delle Culture e dei Pensieri del
Mediterraneo” e l’Amministrazione Comunale di Carosino (TA).
Davvero calorosa l’accoglienza per i poeti in trasferta,
giunti a Carosino da diverse parti della Puglia. Attenti promotori delle realtà
culturali del territorio, le succitate Associazioni hanno per questa occasione invitato a partecipare i
seguenti autori:
Maria Teresa Bari
Roberta Carlucci
Letizia Cobaltini
Dino D’Aprile
Luciana De Palma
Lucia Diomede
Maria Pia Latorre
Federico Lotito
Ciro Petrarulo
Cosimo Rodia
Assunta Spedicato
Elisabetta Stragapede
Nunzio Tria
Antonella Vairano
tutti accuratamente introdotti dai conduttori della serata, l’assessore alla
cultura Maria Teresa Laneve e lo scrittore Cosimo Rodia.
Al termine, gli autori sono stati omaggiati con alcune copie
del libretto, realizzato per l’occasione dall’amministrazione comunale.
L’evento è inoltre la prima tappa di un format “Aspettando
la Notte Bianca della Poesia”, col quale ci si avvia allo svolgimento dell’omonima
manifestazione promossa dall’Accademia delle Culture e dei pensieri del
Mediterraneo, giunta alla undicesima edizione. Ulteriori tappe sono in
programma a Triggiano e Santeramo, fino ad approdare in Basilicata.
In data 1 giugno 2021 alle ore 19:00 circa, presso Villa Maria a Crispiano, l'Amministrazione Comunale - Assessorato alla Cultura locale ha organizzato la serata di premiazione dei due concorsi con scopo sociale indetti durante l'anno 2020 dall'Assessore alla Cultura Aurora Bagnalasta, denominati rispettivamente UNA POESIA PER IRENE e UN CLICK PER LA PUGLIA. UNA POESIA PER IRENE è un concorso poetico dedicato alla memoria di Irene Petracca, con all'interno una Menzione d'onore 'Pasquale Mancini', primo Sindaco di Crispiano, una Menzione d'onore 'Tommaso Cervo ', dipendente comunale che ha dedicato la sua vita alla funzione amministrativa, ed un Premio della Critica. UN CLICK PER LA PUGLIA, invece, è un concorso fotografico dedicato alla memoria di Francesco Paolo Semeraro. Indire questi concorsi è stato un modo per reagire alla vasta crisi determinata dalla pandemia COVID 19, giunta all'improvviso e che ha debilitato le comunità, nonché un modo per sostenere tutte quelle famiglie i cui figli sono andati via troppo presto.
La serata è presentata dalla dott.ssa Angela Massafra e prevede la vendita del volume pubblicato come raccolta poetica che conterrà tutti gli autori aventi diritto alla pubblicazione ed, inoltre, si pregerà di avere in copertina l'opera fotografica che si aggiudicherà il primo posto nel concorso fotografico quest'anno dedicato alle 100 masserie di Crispiano. Il ricavato ottenuto dalla vendita dei volumi verrà devoluto al 50% in favore dei nuclei familiari fragili seguiti dall'ufficio dei servizi sociali di Crispiano.
Per chi volesse seguire l'evento da casa per scoprire il nome dei vincitori può farlo grazie alla diretta streaming realizzata sulla pagina Facebook E20socialvision.
Il concorso UNA POESIA PER IRENE è stato patrocinato dalla Regione Puglia- Assessorato alla Cultura, dal GAL Magna Grecia, dalla Camera di Commercio di Taranto, dalla Provincia di Taranto, dal Comune di Taranto e dall'UNPLI Puglia, mentre il concorso UN CLICK PER LA PUGLIA è stato patrocinato dalla Regione Puglia - Assessorato alla Cultura, dal GAL Magna Grecia e dalla Camera di Commercio di Taranto.
Durante la serata le opere poetiche saranno lette dall'attrice e regista teatrale Cinzia Clemente, ultimamente vista in tv con 'Il Commissario Riccciardi', e interverranno vari rappresentanti di associazioni culturali del territorio, scrittori, assessori e consiglieri tra cui la Presidente del Consiglio Comunale dott.ssa Loredana Perrini, l'assessora alla polizia municipale Valentina Mastronuzzi con selega al benessere degli animali, la Consigliera delegata al turismo Monica Taurino, la consigliera di minoranza Arianna Luccarelli. Saranno presenti anche il gruppo musicale RUA CATALANA QUARTET, il mezzo soprano Eleonora Bavia con il basso Alessandro Arena, che saranno accompagnati al piano da Alessandra Corbelli, ed il Presidente della Proloco Luciano Paciulli che sta organizzando congiuntamente all'Amministrazione Comunale la seconda edizione del concorso fotografico UN CLICK PER LA PUGLIA relativo alla terza edizione del loro spett'Terra e Sangue'.
Sabato 29 maggio 2021 alle ore 18.30 presso il Castello Feudale di Carosino (Ta)
Evento organizzato da:
Comune di Carosino
Gruppo Echi di Leonida
Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo
SALUTI ISTITUZIONALI:
Onofrio DI CILLO (Sindaco di Carosino)
Nicola DE MATTEO (Presidente dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo)
Gianni Antonio Palumbo (Direttore Artistico della Notte Bianca della Poesia)
INTERVERRANNO I POETI: Elisabetta Stragapede Lucia Diomede Letizia Cobaltini Maria Pia Latorre Roberta Carlucci Maria Teresa Bari Luciana De Palma Federico Lotito Antonella Vairano Assunta Spedicato
Condurranno la serata: Maria Teresa Laneve (Assessore alla Cultura di Carosino) Cosimo Rodia (Gruppo Echi di Leonida)
Nel corso della manifestazione, on line, del 14 maggio 2021, sono stati proclamate le poesie e gli articoli vincitori della prima edizione del Premio Letterario don Tonino Bello, sezione poesia metafisico-civile e giornalismo di prossimità.
114 i partecipanti, 76 i poeti che hanno presentato un totale di 195 componimenti (ne erano richiesti massimo tre pro capite) e 38 i giornalisti che hanno partecipato con un articolo a testa.
Provenienze: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto-Adige, Veneto).
Tre i premi previsti per ciascuna sezione, una modifica cifra in denaro per sostenere l’attività pubblicistica: 500 euro al primo posto, 300 euro al secondo, 200 euro al terzo, oltre a menzioni speciali. A tutti sarà inviato un attestato di partecipazione.
Dal lavoro delle commissioni che hanno valutato, a distanza e in anonimato i componimenti, sono risultati vincitori:
Sezione Poesia metafisica:
Premiati:
1. Incolpevoli mondi di Assunta Spedicato (Corato, BA, Puglia)
2. Parole di silenzi di Tina De Santis (Bitonto, BA, Puglia)
3 ex aequo: Cieli di Tenerezza di Angela Aniello (Bitonto, BA, Puglia); Altre parole ci vorranno di Onofrio Arpino (Santeramo in colle, BA, Puglia) ex aequo
Menzioni speciali:
Nên dənèəvə (Non avevo) – Mimmo Amato (Molfetta, BA, Puglia)
Il sogno di Kamil – Silvia Rizzello (Bari, Puglia)
Le vie del cielo – Gloria Venturini (Lendinara, RO, Veneto)
Sezione giornalismo di prossimità:
Premiati:
1. Per un’accoglienza senza barriere di Paola Russo, di San Giovanni Rotondo (FG, Puglia), pubblicata sulla testata Voce di Padre Pio
2. Nei campi per cinque euro all’ora. Non ci danno neanche le mascherine di Valeria D’Autilia, di Taranto, Puglia, pubblicato su La Stampa
3. Addio malga (per sempre) di Diego Andreatta, di Trento, pubblicato sul settimanale diocesano Vita
Trentina
Menzioni speciali:
Sara, in quarantena da 6 anni domina la malattia con i libri – Anna Langone per La Gazzetta del
Mezzogiorno (Foggia, Puglia)
Braccianti assembrati e abbandonati. Il degrado a Boncuri – Stefano Martella per Nuovo Quotidiano di
Puglia (Lecce, Puglia)
Gli ultimi disperati delle campagne – Luca Pernice per Famiglia Cristiana (Foggia, Puglia)
Infermieri in prima linea – Non chiamateci eroi – Paolo Michele Pinto per La Gazzetta del Mezzogiorno
Il Maestro Nuccio Trotta, musicista - pianista, originario di Bari, è una di quelle persone alle quali bene calza il famoso detto latino “Nemo propheta in patria”.
Conosco Nuccio Trotta da oltre trent’anni e ho avuto con lui esperienze musicali che mi portano a poter dire che Nuccio nello studiare ed eseguire brani di qualsiasi autore, ricerca in ogni “respiro”, portandola allo scoperto, ogni più intima e profonda idea del compositore entrando con egli in una sintonia che non molti riescono a conseguire. Da questo dipende anche la facilità con la quale, io strumentista a fiato, ho potuto esibirmi accompagnato da lui: Nuccio suona il Pianoforte come se stesse suonando uno strumento a fiato, parlando e cantando col Pianoforte, ogni minima sensazione e pensiero recondito degli autori.
Come accennato, con il nemo propheta in patria, da ormai oltre venti anni, egli risiede tra il Canton Grigioni ed il Canton Ticino nella Svizzera Italiana. Qui, il M°. Trotta nel 2020, anno della terribile pandemia da Covid19, ha inciso un primo importantissimo e unico per contenuto Compact disk, grazie alla Radio Televisione della Svizzera Italiana.
Ma andiamo per ordine, chiedendo dapprima al M. Trotta...
1) ...il motivo della scelta di lasciare la sua città, Bari, e trasferirsi in Svizzera, a parte quelli legati al fatto di aver creato qui, una famiglia
In qualche modo ho trovato una collocazione più idonea alla mia persona nel senso che l’Italia, paese dell’Arte, purtroppo non rende la vita facile ai musicisti. Il diritto di poter vivere di musica non è facilmente ottenibile in un Paese dove, spesso, i diritti si acquisiscono con altri mezzi non sempre leciti. Essere musicista è un diritto e dovrebbe essere rivestito di dignità come le altre attività.
2) Quindi qui, in Svizzera hai potuto continuare con più serenità la tua attività di insegnante e musicista pianista?
Certamente.
3) Torniamo indietro ai tempi della tua formazione. Se non ricordo male, hai studiato con il famoso M. Aldo Ciccolini. Parleresti di questa esperienza?
È stata una esperienza che non soltanto è indimenticabile ma che mi ha segnato. Aldo non poteva essere considerato “soltanto” una persona ma un faro di luce potentissima. Stargli accanto ti infondeva serenità. La sua cultura musicale era pressoché sterminata.
Alcuni miei colleghi di corso si divertivano a cercare brani sconosciuti e lui rammentava loro di averli suonati in quell’anno ed in quel teatro. Quando lo incontrai per la prima volta, dopo aver studiato con l’allora direttore del Conservatorio di Mosca, Sergei Dorenski in un master estivo a Salisburgo, gli suonai due tempi della Sonata Op.35 di Chopin. Bene, Aldo mi disse di aprire il libro ad una precisa pagina, di guardare un preciso rigo ed in particolare una battuta. Lì suonavo una nota sbagliata.
Io gli dissi di non credergli, ma constatai con sbigottimento che aveva ragione. Con me avevo un’altra edizione e lui mi disse il posto in cui si trovava la mia nota errata.
Molti di noi, suoi allievi, possono confermare aneddoti sulla sua memoria. Era Pico della Mirandola. Ma la prima cosa che mi disse quando lo chiamai Maestro fu “niente maestro, io sono Aldo”. Esaltava il tuo Essere, ti leggeva dentro.
Il suo suonare emanava energia dirompente fosse anche una sola nota.
4) Èda questo evento che è nata la passione e l’amore per il “Pianismo” di Scriabin?
È nata casualmente nel momento in cui dovevo scegliere i brani del mio diploma di pianoforte con il mio allora maestro purtroppo scomparso, Valfrido Ferrari. Mi disse di studiare la Sesta Sonata di Scriabin. Successivamente, con dei master con maestri internazionali mi si aprì un mondo e sentii, nel mio profondo, di essere molto vicino a lui. Ottenni successo con Scriabin, conferme di maestri tra quali uno scriabiniano convinto ormai anche lui dipartito: Sergio Fiorentino.
5) …ed il sogno un giorno di immortalare la sua opera, con una incisione della sua opera eseguita/suonata da te?
Le 10 Sonate di Scriabin sono la summa dell’essenza della musica e soprattutto del pensiero di questo compositore che usò la musica come mezzo e non come fine meramente estetico per tentare di elevare lo stato di coscienza umana ad un livello superiore. Scriabin si interessava di teosofia, cosmogonia ed era così un personaggio trascendente. Ho sempre sognato e desiderato questo lavoro, che consta di due cd. Ho lavorato duramente per questo progetto, Quando iniziai non ero sicuro di poter essere in grado Quando terminai la registrazione (che avvenne in due sessioni separate di tre giorni l’una) scoppiai a piangere.
6) In Svizzera hai avuto questa opportunità e come accennato, in introduzione, grazie alle tue doti musicali hai potuto coronare questo sogno che, so rincorrevi dai tempi della nostra gioventù, incidendo le 10 Sonate di Scriabin. Come è nato questo “connubio” Scriabin-Trotta-RadioTelevisione della Svizzera Italiana?
È stato un progetto del mio produttore/amico della RSI, Giovanni Conti che ha sempre creduto in me consentendomi di registrare questo monumento della letteratura pianistica del ‘900. Non dimentichiamo che questa produzione è edita internazionalmente dalla casa discografica italiana Dynamic e distribuita in ogni dove dall’etichetta Naxos. Ringrazio per questo il direttore della Dynamic, Danilo Prefumo.
7) Cosa significa per te aver raggiunto questo obiettivo?
Registrare queste pagine è stata un’esperienza unica, faticosa e speciale. Ritengo di poter dire qualcosa sulle Sonate di Scriabin e per questo ho registrato. Molto spesso questo compositore non gode di buone registrazioni a causa del fatto che, non essendo un autore che può affiancarsi a Chopin o Beethoven, non gli si dedicano energie e tempo come merita. Devo menzionare anche il tonmeister Manuel Veronesi che mi ha raggiunto dalla Germania per potermi registrare. Incisioni eccezionali, come quelle di Sofronitzki (il genero di Scriabin), Horowitz esistono come pure il lorocontrario. Scriabin non è per tutti. Nel libretto che accompagna le sonate si trova una mia frase che recita: Suonare Scriabin non è da tutti. Bisogna avere viti smollate ed essere liberi dove altri sono imprigionati.
Perché la musica di Scriabin ha degli elementi fuori dalla comune immaginazione.
Se il pianista non è dotato in questo senso sarebbe come sentire Messa celebrata da un ateo.
Molti pianisti credono di poter suonare Scriabin ma in realtà quelle esecuzioni sono pallide e prive di ciò che ho detto prima. Note giuste e tanta noia. Persino Rachmaninov ebbe detrattori (giusti a mio avviso) per le sue esecuzioni del suo amico Scriabin.
8) Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento sono impegnato con una nuova registrazione dei 24 Preludi Op.11 e 12 Studi Op.8. Il mio sogno è quello di poter diffondere quanto più possibile l’arte e l’anima di questo compositore. Per il 150esimo dalla nascita, che ricorre l’anno prossimo, mi piacerebbe suonare il Prometeo ed il concerto per pianoforte ed orchestra.
Al termine di questa intervista, chiedo al M. Trotta se vuole esprimere considerazioni che ritiene debbano essere fatte e che le domande poste non hanno permesso di esternare.