venerdì 30 luglio 2021

L'ANTOLOGIA del XIV° Concorso “Trieste... invito alla poesia” 2021

L’anima poetica di Trieste “invita” alla poesia con un concorso rivolto a tutti, e premia i vincitori durante una grande Festa delle Culture in collaborazione con le comunità e componenti etnico-culturali della città.

L'antologia delle opere premiate a cura di Ottavio Gruber


La giuria composta da
Hari Bertoja, Sofia Cassanelli Apostoli, Chiara Catapano, Ottavio Gruber,
Giancarlo Micheli, Assunta Spedicato, Fabrizio Stefanini,

fra le 417 poesie pervenute ha indicato i seguenti vincitori dell’edizione 2021 del Concorso “Trieste...Invito alla Poesia”

I premio: Flavio Provini: Milano “Di questo nostro andare”
II premio: Davide Rocco Colacrai Terranuova Bracciolini (Arezzo) “Concerto per Tchaikovsky”- assolo di donna dal Gulag
III premio ex aequo: Tiziana Monari Prato “Come se non ci fossi” (dedicata)
III premio ex aequo: Andreina Trusgnach San Leonardo (Udine) “Il giorno prima della casa di riposo”
Premio della Giuria: Maria Lucci Roma “Anima greca”

Segnalati per la pubblicazione

Sara Ferraglia: Parma “Il pianto nero”
Giuliano Tiberi: Cerro Tanaro (Asti) “Scherzo”
Alessandra Corbetta: Orsenigo (Como) “Partenza N° 2 “A Gabriella)”
Vincenzo Paolicelli: Matera “Le parole che non ti ho detto”
Massimiliano Barberio: Reggio Calabria “Viandando”
Sidonia Manghi: Jesolo (Venezia) “L’uomo ritrovato”
Vincenzo Parato:Salice Salentino (Lecce) “Terra mia”
Annarosa Ceriani:Mozzo (Bergamo) “Al mio angelo”
Carla Maria Casula:Alghero (Sassari) “Indefinito”
Michele Della Porta: Milano “Anche gli alberi”
Sergio D’Angelo: Chiaramonte Gulfi (Ragusa) “Vaniglia che si scioglie in controluce”
Fiorenza Finelli: Bologna “Nell’ora blu”
Cristina Spinoglio: Torino “Stagione del tempo, stagione dell’anima”
Jessica Piazza: Trieste “Un figlio è adesso”
Stefano Baldinu: San Pietro in Casale (Bologna) “Ultimo tango ad Auschwitz”
Gino Zanette: Godega di Sant’Urbano (Treviso) “Chissà se dopo”
Salvatore Cutrupi: Cormons (Gorizia) “I sogni di un camice bianco”
Ripalta Guerrieri: Stornarella (Foggia) “Un vibrare”
Elisabetta Liberatore: Pratola Peligna (Aquila) “Da lontano”
Silvia Favaretto: Marcon (Venezia) “La casualità dell’esatezza”
Agnese Girlanda: Verona “Ori di famiglia”
Patrizia Socci: Gorizia “Se tu tornassi”
Cristina Prina: Roma “Vivo sbilenca”
Antonella Riccardi: Roma “In un arco d’estate”
Aldo Ronchin: Ormelle (Treviso) “Il bacio sulla fronte”
Luca Bressan: Zandobbio (Bergamo) “Ultima stazione”
Rocio Bolaños: Busto Arsizio (Varese) “Apatia-Desidia”
Salvatore Gazzara: Messina “La notte la vita non si ferma”
Marian Ciprian Zisu: Roma “Dove tutto tace”
Elisabetta Biondi Della Sdriscia: Roma “Il canto del fiume”
Laura Ficco: Assemini (Cagliari) “Anima fosca drappo rovente”
Nunzia Piccinni: Trieste “Cuore di carta”
Giancarlo Stoccoro: Spino D’Adda (Cremona) “Accade fra una notte e l’altra”
Laura Ramieri: Milano “Fiori quasi bianchi”

Poesie del Cuore
(da inserire nella pubblicazione)

Roberto Velardita: Venezia “La notte dei tempi”
Roberta Sgrò: Gardone Val Trompia (Brescia) “Non sprofondare”
Mario De Francesco: Roma “Black”Francesco Feola: Pisa “Riemersioni senza data”Maria Fiorenza Verde: Torino “A Bardo l’amico mulo”
Davide Losito: Copparo (Ferrara) “Narciso nero”
Marco Abbate: Palermo “Lassù in montagna".

ELENCO VINCITORI


domenica 25 luglio 2021

Intervista a EMANUELE CAVARRA, vincitore per la Narrativa Inedita al XVI° Premio Letterario Internazionale NCC

a cura di Assunta Spedicato

LINK per la lettura del Racconto Primo classificato, delle motivazioni e della biografia dell'Autore.


Mi capita molto spesso di utilizzare il pensiero creativo,
anche senza volerlo. Fa ormai parte del mio approccio alla vita



 Emanuele Cavarravincitore del Primo Premio per la Narrativa Inedita

 
Signor Cavarra, ci parli di lei e dei frutti maturati dalla sua “KreativaMente”.
 
- Avevo solo 22 anni quando fondai KreativaMente, la mia agenzia di grafica pubblicitaria. Eravamo nel lontano 1993, e da allora non ho mai smesso di esercitare l’immaginazione. La creatività è diventata il mio pane quotidiano, croce e delizia cui continuo a ricorrere per creare loghi, campagne pubblicitarie, slogan e progetti editoriali. Sono convinto che questa particolare capacità del cervello sia simile ad un muscolo che si rafforza attraverso l’esercizio e che, quando ben allenato, garantisce buone prestazioni in ogni occasione. Mi capita molto spesso di utilizzare il pensiero creativo, anche senza volerlo. Fa ormai parte del mio approccio alla vita: ad esempio, se devo prepararmi un pasto, difficilmente mi attengo a una ricetta predefinita, ma mi piace sperimentare, trovare nuove strade, a volte anche disastrose ma sicuramente divertenti. Qualsiasi scelta debba compiere, da quelle artistiche alle più banali, cerco di farla in modo creativo.
Anche per la scrittura è accaduto qualcosa di simile. A quarant’anni, una mattina, decisi di scrivere il mio primo libro. Da allora, nonostante ne siano passati altri dieci, non sono riuscito a smettere.


Per quanto riguarda il suo talento artistico, si è mai sentito erede di qualcuno? Se è così, ce lo illustra a parole?
 
- Forse. La mattina di cui parlavo prima, quella in cui sentii il “bisogno” impellente di scrivere, seguiva il mio primo risveglio nella casa in cui, tanti decenni prima, aveva vissuto un parente di mia moglie, il poeta Vann’Antò, un artista dall’animo sensibile. Qualcuno dirà che mi sono semplicemente fatto suggestionare, e probabilmente ha ragione, ma mi piace pensare che qualcosa del talento artistico di quell’uomo abbia impregnato le pareti di quella casa e che, in qualche modo, anch’io sia riuscito ad assorbirlo. Una cosa, comunque, è certa: che in quel luogo sono nati molti dei miei racconti e romanzi più riusciti.

Consegna il premio l’Assessore alla Cultura
del Comune di Marigliano,
la dott.ssa Irene Sorgente

Era prevedibile che, a un certo punto, un creativo come lei approdasse alla scrittura e che scegliesse la parola scritta per raccontare la nostra contemporaneità. Ma la Scrittura non richiede il solo saper scrivere, essa necessita di buoni narratori, e sicuramente lei avrà cominciato a "raccontare" già prima di proporsi come scrittore. Ci dica: da quanto tempo aveva in mente quelle storie?
 
- Prima di quella mattina, mi ero limitato a scrivere solo in ambito pubblicitario. Da qualche anno, però, ogni sera mi piaceva addormentare i miei figli raccontando loro delle storielle che inventavo sul momento. Erano ogni volta diverse. Ognuna di quelle sere era un momento magico e spesso io stesso rimanevo sorpreso dalle trame che uscivano fuori. Sebbene fossero storie semplici, si evolvevano catturando l’attenzione dei bambini e il finale, in genere, li lasciava contenti.
 

Dalla carta all'inchiostro... ed anche oltre. Quali sono le iniziative che la vedono impegnarsi anche successivamente la produzione del libro? Ci è giunta voce circa il suo coinvolgimento nella realizzazione di eventi a favore dell'editoria locale. Saremmo felici di saperne di più.
 
- La mia professione mi porta sovente a contatto col mondo editoriale. Da sempre curo la veste grafica e l’impaginazione di giornali, riviste e libri, ma mentre nei primi anni mi limitavo al solo aspetto estetico, col tempo ho cominciato a suggerire come migliorare anche i contenuti testuali. A poco a poco, l’aspetto squisitamente grafico si è evoluto in qualcosa di più ampio: un vero e proprio lavoro prima redazionale e poi persino da editore. Oggi KreativaMente è in grado di fornire anche l’editing e quei requisiti che conferiscono a una pubblicazione la vera dignità di un libro, come il codice ISBN. Il passo è stato breve, così nel 2018 è nata la KreativaMente Editrice, una realtà che, sebbene piccolissima, è in grado di offrire prodotti di qualità come volumetti illustrati, anche a colori, stampati su carte pregiate.
Da qualche anno, poi, con un gruppetto di amici appassionati di libri, organizziamo una piccola kermesse che si propone di valorizzare le produzioni editoriali locali, nello specifico gli editori e gli scrittori della provincia di Ragusa. La manifestazione si chiama “Lib(e)ri a Ragusa”. Per fortuna il territorio, in controtendenza con quanto accade nel panorama nazionale, risponde con un certo entusiasmo e ogni edizione riscontra sempre più successo. Stiamo già preparando la settima, che dovrebbe tenersi a fine anno,


Chiunque vorrebbe veder premiato un proprio lavoro. Talvolta, il riconoscimento d'un premio è un ottimo incentivo per continuare a perseverare, ma lo crede sufficiente? Quali sono a suo avviso le insidie che si potrebbero celare dietro la frenesia di voler essere in qualche modo sempre sul podio? Consideri la risposta come un consiglio da dare a un giovane che intende approcciarsi alla scrittura.
 
- I riconoscimenti attribuiti alle creazioni di uno scrittore, o di un artista in genere, sono gratificazioni importanti e stimolanti, un “energetico” fondamentale per proseguire lungo il cammino della scrittura che a volte è veramente faticoso, ma altrettanto determinante è la volontà di riuscire, direi pure con caparbietà, senza fermarsi davanti ai primi insuccessi. Anche gli artisti più famosi hanno avuto le proprie delusioni, e non solo agli inizi della carriera. La storia della letteratura ne è piena, basti pensare a Tomasi di Lampedusa o allo stesso Giovanni Verga. Il primo consiglio che posso dare a un giovane intenzionato a fare della scrittura la propria arte è quello di leggere tanto, possibilmente i giganti della Letteratura che hanno fatto grande il nostro Paese. Poi gli suggerisco di scrivere, ogni giorno, sforzandosi di produrre esattamente ciò che gli piacerebbe leggere, e mettersi in gioco partecipando a qualche Concorso Letterario. Oggi, per fortuna, c’è un’ampia scelta di Premi Letterari, molti dei quali seri e ben organizzati come il “Napoli Cultural Classic”. Concorrervi è certamente un’esperienza stimolante e formativa. Se i risultati dovessero arrivare sin da subito, bene, altrimenti non si deve mollare. Arriveranno.


Se un viaggiatore in visita nella sua amata Ragusa le chiedesse di mostrargli un luogo particolare, fuori dalle solite mete turistiche, cosa gli consiglierebbe?
 
- Porterei il viaggiatore nelle tortuose viuzze di Ibla, il cuore più antico di Ragusa, così ricco di leggende. Probabilmente riconoscerebbe molti degli scorci immortalati nella fortunata serie de “Il Commissario Montalbano”, ma non è per questa ragione che glielo condurrei. Mi piacerebbe fargli conoscere il passato attraverso ciò che resta, che per fortuna è ancora tanto. Pregherei il mio amico Gianni Dimartino, cultore e fine narratore di questi aneddoti, di accompagnarci e farci vivere, attraverso le parole, le emozioni dal sapore antico che più e più volte mi hanno suggestionato e ispirato. Infine, lo accompagnerei nella casa del Poeta Vann’Antò, a una decina di chilometri dal centro abitato, in una campagna ancora incontaminata che domina sul Mediterraneo, dove ho il privilegio di trascorrere il mio tempo libero, per ascoltare insieme l’eco dei suoi versi.
 
 
In realtà, con quest'ultima domanda, avendo visitato in lungo e in largo la Sicilia, ho inteso procurarmi un itinerario nuovo e un motivo in più per farvi ritorno. Un altro motivo per ringraziare l’autore.
 


mercoledì 21 luglio 2021

Intervista a GIUSEPPE VECCHI, vincitore per la Poesia Inedita al XVI° Premio Letterario Internazionale NCC

LINK per la lettura della Poesia Prima classificata, delle motivazioni e della biografia dell'Autore.


A volte, quando si è presi in un’orbita
che ti trascina intorno al mondo,
si rischia di ubriacarsi,
presi dall’ebbrezza della velocità.


Prendendo spunto dal testo premiato (IL CENTRO DELL'UNIVERSO, che si può leggere seguendo il LINK in alto a sinistra), ho formulato delle domande che ci consentiranno di approfondire la conoscenza di questo autore

- Giuseppe Vecchi, ci dica del suo Universo dal Big Bang alla forza di gravità delle sue stelle (formazione e punti di riferimento).
 
L’Universo che vive la poesia è in parte diverso da quello reale che ci circonda. Astronomi e poeti non scrutano il cielo con gli stessi occhi, perché è diversa la disposizione delle loro anime. Ciò che li accomuna sono lo stesso stupore e la stessa curiosità, la stessa ansia di trovare risposte. L’astronomia si serve, nella sua ricerca, di strumenti che il poeta non ha a disposizione, ma il poeta ha, di contro, il vantaggio di saper vedere con l’immaginazione, di possedere una sensibilità che gli permette di aprire porte che, legate da rapporti analogici, possono intuire verità altrimenti inconoscibili. Nella mia raccolta poetica “De Rerum” del 2015, in cui ho unito il mio amore per la poesia alla mia passione per le scienze della Terra, ho parlato dell’Universo (un intero capitolo dedicato), del Big Bang, della gravità e delle stelle. Penso perciò che per rispondere alla domanda la cosa migliore sia riportare quattro poesie, relative agli argomenti citati, contenute nella raccolta.
 
dell’universo
 
Il silenzio dell’universo
non è quello che ascoltano
lassù, distratti dal metallo
e dal chiacchiericcio terrestre.
Occorrono particolari antenne
per ascoltarlo,
ectoplasmi di gomma
costruiti apposta
essere come i pipistrelli
che evitano gli ostacoli
senza mai vederli.
 
 
del big bang
 
La guerra ed il fuoco
in un luogo casuale?
E dove gli eserciti,
quali piani i generali
idearono per così immane conflitto?
 
Le trombe squillavano
intorno, ma dove il dissidio
se tutto sorse in un punto?
 
Testimoni non sopravvissero
ma gli scribi lasciarono appunti
il vuoto raccolse
i fluttuanti resti dei morti
e l’eco della battaglia
ancora s’incide nel cielo.
 
 
del firmamento
 
Animale notturno
apre ali di pipistrello
l’ombrello
che trattiene le stelle.
 
Lontano come un ricordo
sipario impalpabile
dove anche gli dei
sono mute comparse.
 
 
della forza di gravità
 
Un reverente omaggio
un levare in alto
le mani dell’anima.
 
A chi imputare le catene
i legacci dei polsi
l’erpice del cuore?
 
L’argilla è povera
ma è la sola che stringi
nel preludio gentile
al vastissimo mondo interiore.
 
La più evanescente,
la forza che impregna le cose
non appare
occorre scovarla
in mezzo al silenzio.
 

- E la paleontologia, cos'e per lei, un satellite, un'astronave o un secondo pianeta?
 
La paleontologia è stata una delle mie prime passioni (contemporanea alla poesia), ma di cui ho iniziato a pubblicare vent’anni prima. Di lei ho amato anzitutto l’aspetto naturalistico che mi portava a ricercare tra calanchi e alvei di torrenti; ma anche se lo studio dei reperti, con la sua razionalità esasperata che ti porta a contare al microscopio i filetti del nucleo embrionale delle conchiglie (protoconca) era molto lontano dal mondo della poesia, quest’ultimo lo ritrovavo immancabilmente sugli affioramenti, dove l’insieme dei reperti fossili ritrovati spingeva la mente a immaginare gli antichi fondali marini, abitati da tutte quelle fantastiche creature. In questo senso la paleontologia si potrebbe paragonare a un’astronave che ti permette di raggiungere quel pianeta lontano milioni di anni che ha fatto parte del divenire della Terra.


- Ci sono altre passioni che ruotano sulla sua stessa orbita?
 
A volte, quando si è presi in un’orbita che ti trascina intorno al mondo, si rischia di ubriacarsi, presi dall’ebbrezza della velocità. Ho così scoperto, recentemente, la passione per il teatro. In realtà ho sempre amato il teatro, ma non avevo mai scritto testi di quel genere. Sicuramente li portavo già dentro di me, perché ogni cosa che si scrive è perché già la possediamo e viviamo. Così ho scritto un testo: “Ifigenia”, grazie al quale ho vissuto la bellissima esperienza di collaborare con una Compagnia teatrale (La Luigi Rasi di Ravenna). Il testo (rappresentato due volte dalla Compagnia) è stato pubblicato nella collana “I quaderni” delle edizioni ABao AQu. Ho poi scritto altri testi, tra cui tre in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante. Uno di questi: “Matelda” doveva essere messo in scena dalla Compagnia Rasi, ma causa Covid la cosa non si è ancora potuta realizzare. Il testo verrà comunque pubblicato, in quanto la Compagnia ha potuto usufruire di un finanziamento all’interno delle iniziative per l’anniversario dantesco.
  

- Se una delle sue poesie fosse un messaggio alieno, verso quale spazio temporale, passato presente o futuro, lo vedrebbe maggiormente orientato?
 
Ogni poesia è sempre un messaggio alieno, in quanto il mondo poetico proviene sempre da uno spazio che percorre sentieri diversi da quelli che siamo abituati a percorrere ogni giorno. Per questo lo vedo orientato verso il presente, perché è in quella dimensione che soprattutto vive, ma con una proiezione verso il futuro, quando magari sarà più conosciuto e compreso. Il passato comunque è presente in esso, perché senza passato, senza la lezione dei poeti di ieri, nessun oggi (e nessun domani) sarebbe possibile.
 

- Se avesse la facoltà di muoversi a piacimento avanti e indietro nel tempo, con quali personaggi del mondo della cultura, dell’arte o della storia andrebbe a confrontarsi, e perché?
 
Troppi sarebbero i personaggi del passato che vorrei incontrare e con cui vorrei fermarmi a dialogare. Solo farne l’elenco sarebbe una fatica immane. Mi limiterò pertanto a indicarne due, uno coniugato al maschile e uno al femminile, e ciò non per una questione puramente formale, ma perché essi (poeti entrambi) sono effettivamente quelli la cui dimensione spirituale sento più vicina al mio essere, e per i quali maggiore sarebbe l’emozione di un fantastico incontro.
Il primo è Giacomo Leopardi, mio maestro e amico, la voce con cui più di ogni altra mi sento in sintonia, e che più mi ha insegnato ad amare la Vita e la Natura. Non so cosa gli direi, probabilmente mi limiterei a versare lacrime sul suo nome, e attenderei un suo sorriso per poi aprirgli il mio cuore. Quando, la sera della premiazione a Marigliano, nel mio intervento parlai di “Centro fluttuante dell’Universo” non realizzai (lo feci poco dopo) che se un centro, nel vasto mondo della poesia esiste, questo deve essere quello in cui il più sublime messaggio poetico sia mai stato lanciato al mondo, e quindi (a mio avviso) quel centro non può essere altro che il Colle dell’Infinito. Gli chiederei allora di parlarmi di quella “profondissima quiete” e dolce mi sarebbe il naufragare nel mare delle sue parole. Chissà… forse allora intenderò il senso delle cose, del tutto, pur nella consapevolezza dell’”Infinita vanità del tutto”. O forse… chissà, se l’avrà nel frattempo trovato, sarà lui ad indicarmi il senso.
Con Emily Dikinson cercherei invece di indagare sul suo mondo sempre alla ricerca di un Dio così spesso legato alla parola “forse”, e alla sua capacità meravigliosa di scavare dentro i sentimenti dell’animo umano.
Non a caso, in uno dei testi teatrali che ho scritto in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante, il sommo poeta, in un suo viaggio immaginato a ritroso attraverso i regni dell’Oltre, incontrerà entrambi i poeti: Leopardi che sosta sulla Luna, perché ad essa intimamente legato anche nel dopo; Emily che gioca a scacchi (come il cavaliere del settimo sigillo di Bergman) con la morte (Thanatos), figura su cui tanto ha indagato in Terra, da restargli legata anche nel Dopo.
 

- Se fosse in procinto di partire alla ricerca di un nuovo pianeta e se i sentimenti umani fossero delle piante da innestare per una continuità, potendone scegliere solo una specie, quale porterebbe con sé?
 
Sul pianeta immaginario credo che porterei con me la semente (ma ve n’è bisogno?) per far germogliare la pianta dell’Amore. Perché è l’Amore quella forza invincibile che conduce il mondo per mano e lo porta sempre oltre, nel tempo e nello spazio. Come diceva Bob Dylan: “L’amore è tutto, qualsiasi cosa ne diciate”.


- Ha già previsto il lancio di un suo nuovo lavoro?
 
Oltre alla speranza di poter un giorno pubblicare una nuova silloge poetica, sto attualmente scrivendo un testo per ragazzi (a mio avviso leggibile anche dagli adulti). Qualcosa che sta un po’ a cavallo tra “I viaggi di Gulliver” e “Il piccolo principe”. Spero di aver fortuna anche in questo, trovando qualcuno a cui piaccia e perciò disposto a pubblicarlo.



venerdì 9 luglio 2021

Apertura Premio Internazionale Napoli Cultural Classic 2021 con Cerimonia conclusiva del XVI° Premio Letterario Internazionale NCC


Nella suggestiva cornice della Collegiata Santa Maria delle Grazie a Marigliano si è svolta, alla presenza di personaggi illustri del mondo dell'arte e della cultura, la cerimonia di premiazione del XVI° Premio Letterario Internazionale NCC, evento inserito nella Serata di Scrittura e Teatro d'Autore che, come ogni anno, segna l’apertura del Festival Napoli Cultural Classic, ideato dall’avv. Carmine Ardolino e giunto alla XXIª edizione.


Nel corso della serata, organizzata in collaborazione e con il patrocinio morale del Comune di Marigliano, sono stati premiati, per la Sezione Narrativa Edita curata dallo scrittore Raffaele Messina, Katiuscia Verlingieri ed Elvira Franzese, i seguenti autori:

Annella Prisco per il romanzo “Specchio a tre ante” (Guida, 2020),
Maurizio De Giovanni per il romanzo “Una sirena a settembre” (Einaudi 2021),
Raffaele Notaro per il romanzo “Densità” (Mondadori),
Maria Rosaria Selo per il romanzo “L’albero dei mandarini” (Rizzoli 2021)
Patrice Avella per il romanzo "Modigliani, l’amore & Paris” (Edizioni Il Foglio).

Per la Sezione Scrittura Inedita - riguardante le Opere iscritte al XVI° Premio Letterario NCC - curata dalla poetessa Assunta Spedicato con la presidenza dell’editore Giuseppe Laterza e del Presidente Onorario Hafez Haidar, sono state svelate le seguenti classifiche:

Sezione A - Poesia Inedita Adulti


1° PREMIO a Giuseppe Vecchi (Reggio Emilia) con “Il centro dell’Universo”

2° PREMIO a Paolo Dell’Aversana (Milano) con “Dove nessuno applaude”

3° PREMIO a Elisabetta Liberatore (Pratola Peligna-AQ) con “Lontano da mio padre”

Premio Speciale GABRIELLA VALERA a Rita Minniti (Cava de' Tirreni) con “Il deserto intorno”


Attestato di FINALISTA a Laura Allegrini (Beirut), Girma Mancini (Giovinazzo-BA), Luigi Pellegrino (Casavatore-NA), Giovanna Sgherza (Molfetta-BA), Alan Taccone (Pomezia)


Segnalazione Speciale della Giuria a Dainese Mario (Piedimonte Matese-CE), Valerio Di Paolo (Scafa-PE), Lucia Lo Bianco (Palermo), Stefano Peressini (Napoli), Wilma Riva (Galbiate-LC);


Sezione D - Poesia Inedita Ragazzi

 
1° PREMIO ad Amato Pierluca (Terlizzi-BA) con "Immagini"

2° PREMIO a Maya Santoro (Treviso) con “Imagine”

3° PREMIO a Teresa Vercelli (Roma) con “Primordi d’amore”

PREMIO SPECIALE della GIURIA a Sophie Yatte (Genova) con “Mare”

Segnalazione Speciale della Giuria a Elena Denisa Alexandru (Monteleone Sabino-RI), Silvia Attianese (Torremaggiore-FG), Greta Bonomo (Gaeta-LT), Gaia Massaro (Gaeta-LT), Ginevra Puccetti (Porcari-LU);


Sezione B - Narrativa Inedita Adulti

1° PREMIO a Emanuele Cavarra (Ragusa) con “Soldato Mario”

2° PREMIO a Silvia Favaretto (Marcon-VE)) con “La scatola delle parole”

3° PREMIO ex aequo a Maria Grazia Bergantino (Benevento) con “Antichi sapori”

3° PREMIO ex aequo ad Adelina Mauro (Palma Campania) con “Il cassetto”

PREMIO SPECIALE della GIURIA ad Angela Abate (Napoli) con “La trincea bianca”

PREMIO SPECIALE del PRESIDENTE ad Anastasia Laurelli (Campobasso) con “La memoria dell’acqua”

MENZIONE D’ONORE ad Alice Zuliani (Rivoli Veronese) con “Soldato Gheri”


Attestato di FINALISTA a Paolo Dell’Aversana (Milano), Concetta Imperatrire (Avellino), Alessandro Marinaro (Sant’Agata Li Battiati-CT)


Segnalazione Speciale della Giuria ad Antonio Blunda (Palermo), Sara Bordignon (Giavera del Montello-TV), Maria Grazia Colombari (Saluzzo-CN), Luigi De Cicco (Silvi Marina-TE), Giuseppe Raineri (Bergamo);


Sezione D - Narrativa Inedita Ragazzi


1° PREMIO a Gianluca Tafuri (Gaeta-LT) con “In ogni angolo del mondo”

2° PREMIO a Christine Bird (Gaeta-LT) con “La Luna sulla Terra”

3° PREMIO a Giulia Vaudo (Gaeta-LT) con “Il carillon”;


Sezione C – Testo Teatrale


1° PREMIO a Luca Pizzurro (Roma) con “Alluccamm”

2° PREMIO ex aequo a Gianluca Papadia (Pozzuoli-NA) con “Ufficio oggetti smarriti”

2° PREMIO ex aequo a Ciro Russo (Monza) con “La cena delle babbione”

PREMIO SPECIALE del PRESIDENTE a Federica Ardizzone (Catania) con “Sotto assedio”


Attestato di FINALISTA a Roberto Morpurgo (Bulgarograsso-CO), Salvatore Romano (Verona), Sabrina Scansani (Bergamo);



Sezione Speciale – CortometrArte


1° PREMIO a Lolita Rinforzi (Assisi) con “…e infine uscimmo a riveder le stelle” prodotto da Roberto Casolari di Umbria video


Attestato di FINALISTA a Sabrina Scansani (Bergamo) e Marco Allegrezza (Roma).

giovedì 8 luglio 2021

III° Premio NARDA FATTORI, anno 2021

 Emilia-Romagna - Gatteo (Forlì-Cesena)



Narda Fattori (Gatteo, 4 luglio 1948 - 11 gennaio 2017) poetessa dai versi potenti e donna di grande carattere è stata un'intellettuale profonda e attiva, sempre generosa nel sostenere, accompagnare, correggere e guidare chiunque si rivolgesse a lei per un consiglio nell'accostarsi alla scrittura. Il suo mondo interiore, ricchissimo e di grande impatto emotivo, si è tradotto in una vita intensa e piena, sia dal punto di vista professionale che da quello personale. Instancabilmente si spendeva per diffondere la poesia, e per far sì che venisse percepita non come un qualcosa di elitario, ma quasi una necessità quotidiana, un mondo al quale tutti, con un minimo di sensibilità e interesse, potevano a piccoli passi accostarsi.

Grazie alla sua collaborazione è nato il concorso nazionale di poesia il "Gatto", legato alla festa della Micizia di cui ha presieduto fin dal primo anno la Giuria e che ha sempre curato con molto affetto, spinta dalla voglia di testimoniare una presenza e di stimolare la crescita culturale della sua terra.

Il premio letterario che l'Amministrazione del comune di Gatteo le dedica vuole raccogliere l'eredità di questo concorso e proseguire l'impegno di Narda in questo senso.

Donna forte e determinata, a tratti anticonvenzionale e sempre fieramente battagliera nel manifestare la sua libertà di pensiero e la sua autodeterminazione, Narda Fattori ha sostenuto molte giovani donne stimolandone il pensiero attraverso un confronto rispettoso ma diretto, che dava vita ad una sorellanza concreta e immediata, lontana da ogni retorica. Per ideale continuità, il premio a lei intitolato riserva particolare attenzione alle giovani autrici.

In data 28 giugno 2021 si è riunita la giuria per definire la graduatoria dei testi pervenuti al Premio nazionale di poesia “Narda Fattori”. La giuria, costituita da Annalisa Teodorani (presidente), Miro Gori, Bruno Bartoletti oltre all'addetta della biblioteca Silvia Marcozzi in qualità di segretario. Risultano assenti Franco Casadei e Stefania Bolognesi, che hanno però provveduto come tutti gli altri a trasmettere le proprie valutazioni.

L'analisi determina la seguente graduatoria immediatamente approvata e qui trascritta in via definitiva:

Sezione A


1° classificato Il canto inaspettato dell’allodola di Tiziana Monari

2° classificato Momenti di madre di Giuseppe Mandia

3° classificato Sono lì le radici di Angela Marannino

Segnalati a pari merito

L’ultimo miglio di Stefano Baldinu

Tutto il resto può aspettare di Maria Gabriella Conti

Rivelazione inattuale di Matteo Pasqualone

Il richiamo di Giuseppe Settanni

Libertà di essere isola di Assunta Spedicato


Sezione B


1° classificato Possa quest’eclissi di Susanna Terenzi

2° classificato Senza titolo – Io li vedo i grovigli nei tuoi occhi di Ilaria Amodio

3° classificato Fili-Trappola di Martina Lelli.

La premiazione dei vincitori si terrà venerdì 7 agosto 2021 nel cortile della Biblioteca Comunale G. Ceccarelli.