Molise - Toro (CB)
CAMCAMPODIPIETRA PER LA POESIA
4 agosto a Toro la SERATA CONCLUSIVA
Il 4 agosto alle 18 si svolgerà il premio letterario “Campodipietra per la Poesia” nel comune di Toro e più precisamente nel nostro vero scrigno di storia, arte e cultura, il convento francescano di Santa Maria di Loreto, dimora prediletta del Cardinale Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo di Benevento e poi papa Benedetto XIII (1724-1730). Tra queste mura, che custodiscono importanti reperti documentari e artistici, della predilezione orsiniana per Toro e i suoi abitanti, nel chiostro in particolare, dove sono stati riportati di recente all’antico splendore i settecenteschi Affreschi per il Papa, grazie al restauro promosso e finanziato dalla Soprintendenza alle Belle Arti, è bello e suggestivo ritrovarsi a parlare di poesia.

Articolo integrale su
https://www.primonumero.it
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e a pag 9 de "Il Quotidiano del Molise"
Opera Prima Classificata "Lo spettacolo del mare" di Assunta Spedicato
Opera Seconda Classificata "Era il tempo" di Pietro Catalano
Opera Terza Classificata "Nuvole d'aprile" di Pietro Tafuro
Opera Prima Classificata "Lo spettacolo del mare" di Assunta Spedicato
Opera Seconda Classificata "Era il tempo" di Pietro Catalano
Opera Terza Classificata "Nuvole d'aprile" di Pietro Tafuro
Opere Quarte Classificate:
"Alla fine di tutte le strade" di Antonio Blunda,
"Incontrerò la neve" di Pasquale Cerio,
"La poesia dell'aurora" di Monia Pin,
"I racconti delle città sotterranee" di Umberto Flauto,
"È l'infinito sai" di Vincenzo Screti,
"Il colore delle lacrime" di Stefania Siani,
"Lasciami qui" di Massimo Zona.
Motivazione
Homme libre, toujours tu chéritas la mer!
Charles Baudelaire, Lea Fleurs du Mal, "L'homme et la mer".
Lo spettacolo del mare, la lirica di Assunta Spedicato, si è imposta fin dalla prima lettura all'attenzione della giuria del premio Campodipietra per la Poesia, i cui membri - ognuno all'insaputa dell'altro - si sono ritrovati a includerla nel novero delle liriche meritevoli di attenzione. Certo per la compostezza formale delle quattro classiche strofe di sei versi, impreziosite qua è là anche da classici endecasillabi (Hanno caviglie forti di maree... Seduti a meditare sulle soglie... Colmano piazze e strati di silenzio...). Ma soprattutto per l'originalità del tema, che parte da una esclamazione, ripetuta da sempre e chissà quante migliaia di volte davanti all'incanto del mare, ritenuto per l'appunto uno spettacolo! E se spettacolo è, allora ha sognato e cantato la nostra poetessa, devono esserci luoghi (non persone, si badi bene), ma
...luoghi seduti in prima fila
a respirare albe in luce sulla scena.
Luoghi seduti in prima fila (e qui la mente non può che correre alle alte coste tirreniche o del promontorio garganico, piuttosto che alla distesa a perdita d'occhio degli arenili dell'Adriatico), i quali luoghi, personificati
Hanno caviglie forti di maree
e case morbide sui fianchi
dove i fiori danno il benvenuto
seduti a meditare sulle soglie.
Di tali posti cullati dalle rive/sulle note riflessive dei tramonti, è colto con felicissima mossa il rincorrersi delle voci
...in risalita dai pontili
che si fanno largo nelle strade
colmano piazze e strati di silenzio
sempre vigili al debutto del maestrale.
Ecco allora affiorare Nostalgie che ingaggiano ritorni, e Natali che improvvisano immersioni, in un trionfo di profumi e di rifrazioni percepite
come verità filtrate
dallo spessore dei fondali.
Irrompono infine in scena, e non potevano mancare, anche a rischio di mandare in frantumi ogni incanto, le Migrazioni dirette da lontano, in Repliche infinite nel programma delle onde. Ma sono accolte per quelle che sono, uno spettacolo del mare anch'esse, grazie alla chiusa esemplare di suggello della bella lirica, che naturalmente non è né doveva essere altro che una bella lirica:
Hanno movimenti coordinati dal copione delle stelle
e interpreti che si portano dietro
interi strascichi di gabbiani, e dentro
come un talento, il carattere versatile del mare.
Giovanni Mescia
(Giurato)
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