A suon di requiem
In giardino un pugno di rose
racconta di un autunno spaesato
di una musica insolita, in disarmonia
col metronomo delle stagioni
tra le spine, un candido fuori tempo
scandisce variazioni sul tema in composizione
dove ogni nota è un passaggio da interpretare
ed ogni capriccio è una battuta, talvolta letta male.
Corali fioriture sul podio di forzate primavere
maturano sottovoce la preghiera
ma già incalzano nell’aria, ad intervalli brevi
il suono grave degli eventi, e la partitura
solenne, come un requiem
trascritto dal Pianeta in trascurata sofferenza
ed eseguito dagli elementi in un crescendo di vortici
che assorbiranno tutti, a chiusura della Messa.
Assunta Spedicato.
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