lunedì 24 febbraio 2025
Classifica definitiva del V Premio internazionale di poesia CULTURE DEL MEDITERRANEO
venerdì 7 febbraio 2025
La Silloge Premio Città di Forlì: STRADE AL MARE di Assunta Spedicato
Strade al mare è l'ultimo lavoro della poetessa Spedicato,
curato dal Centro Culturale L'Ortica e, come da regolamento, consegnato in premio in numero di 20 copie alla vincitrice della Sezione Poesia inedita dedicata alla poetessa forlivese Sandra Mazzini al XXI Premio Letterario Nazionale "Città di Forlì"
La crudezza del tempo che passa e che non fa sconti nemmeno all’amore, così come la difficile verità per la quale è inutile rincorrere l’amore di un altro se per primi non impariamo ad amarci, trovano nei componimenti di Assunta Spedicato le parole giuste per essere raccontate, pennellate. Con dolcezza, con armonia; e con grande destrezza nel porre il lettore davanti al Vero, alla sua complessità come, anche, a tutta la poesia di cui esso è intriso.
Giulia Monti
Estratto dalla Prefazione di LUCIA GUIDORIZZI
INFINITE SONO LE STRADE DEL MARE
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Le
liriche sono attraversate da lampi oscuri di consapevolezza che s’interrogano sul
senso di caducità e precarietà del vivere, ma al tempo stesso sono rischiarate
dalla grazia dell’impermanenza. Non siamo costruiti per durare e questo implica
che ogni attimo della nostra vita divenga prezioso e irripetibile.
Il peso del pensiero viene definito in una lirica ironica e perfetta nella sua levità in cui Assunta Spedicato si sofferma su un gioco di parole: la differenza tra il “pensare” e il “pesare” è di una sola “enne” che però determina una profondo cambiamento di atteggiamento nei confronti della vita.
“(…) di una enne avrò alleggerito il verbo pensare
e imparato a togliere peso al macigno sul petto
avrò
accolto imprevisti senza porgere rabbia
e limitato i giudizi ai miei soli consigli.
Quel
giorno, così immaginato
sarò
padrona di pensare senza pesare
non
avrò serre per coltivare rimpianti
né tempo per domande che non hanno risposta:”
da “Pensare di meno. Buoni consigli”
t’inviterei
con ago e filo a riparare col cucito
e ce
ne andremmo a conoscere la stoffa
concilianti
come trama nell’ordito.
Se
fosse solo l’orlo un po’ sbeccato
staremmo
attenti a non metterci la bocca
e
finiremmo col filtrare il vino nel boccale
per brindare senza schegge all’evento occasionale.(…)”
da
“Orlo. (Beirut 27 settembre 2024)
nelle
cose rotte che non si vanno ad aggiustare
e si
lasciano andare, con l’attitudine a guardarle
come
se ci si specchiasse
con
riflesso affezionato, inclini ad accettarsi
così
come si resta, usati ed abusati
come
se nel riconoscersi fosse insita la via,
il mezzo a spartire un raggio di clemenza. (…)”
da “Convivenze”
Accettare le rotture, il vuoto, l’entropia, imparare a lasciar andare è il dono più grande che si può offrire in segno d’amore.Sempre la poesia davanti ai grandi ostacoli che ci si pongono dinnanzi ci viene a prendere e con la sua grazia, scioglie i vincoli che ci tenevano incatenati.
Assunta Spedicato infine, c’invita a tutelare la felicità, quella condizione dell’essere così fragile e così precaria che proprio per questo la rende un bene raro e prezioso.
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